01/12/10

Un minuto non mi basta...





Non mi basta un minuto.. ci penso e ci ripenso da ieri.. oggi mi è caduto l'occhio su un articolo commemorativo sulla scomparsa di Leslie Nielsen, da un quotidiano che giaceva aperto in un bar.. Non che il fatto non abbia avuto il giusto peso, alla fine si parla di una morte, niente di straordinario. Ma personalmente l'idea che sta maturando nella mia testa è quella di aver perso un parente, uno di quelli che magari vedi solo a Natale ma che rende una 'festa comandata' un momento indimenticabile, due ore per una vita.



Sicuramente chi legge pensa che stia esagerando, ma alla fine della fiera il blog è (era?) inteso come diario e questa volta ho voglia di scrivere qualcosa, un pensiero che qualche anno fa sarebbe rimasto tra le pagine di un'agenda con lucchetto o semplicemente mi sarebbe rimasto in testa fino all'elaborazione del lutto..


Frank Drebin mi ha accompagnato in tutta la mia crescita, ha cambiato il mio modo di ridere e di pensare, Frank Drebin e tutto l'universo che gli gira intorno. La cosa che posso dire di aver capito è di non prendersi mai sul serio, di non prendere nessuno e niente sul serio: la leggerezza è la chiave e ridere è la serratura. Questo non vuole essere l'elogio del superficiale, solo un consiglio su come poter affrontare la vita. Perchè sapendo dare il giusto peso alle cose e soprattutto alleggerendo le altre, quelle brutte, quelle difficoltose, ci aiuti ad affrontarle, a uccidere il mostro che abbiamo in testa o sotto il letto... una specie di 'livella' per citare un altro grande.


Prima che vi chiediate cosa possa centrare nel blog di Voltrome un post così, a parte il fatto che  facciamo come cazzo ci pare, la provenienza del nome Hector Savage potrà aiutare..


potrei scrivere ancora per un pò ma faccio parlare lui solo un'ultima cosa:

GRAZIE.
Hai ragione Ed. Un paracadute che non si apre. Questo è un bel modo di morire. O restare intrappolato tra gli ingranaggi di una macchina. O un lappone che con un morso ti strappa le palle! È così che me ne voglio andare.







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